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Enpam. Arriva il riscatto agevolato della laurea per i medici

Iniziativa dell'Ente previdenziale dei 'camici bianchi'.

Enpam. Arriva il riscatto agevolato della laurea per i medici

 

L’Enpam, Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri, dà la ‘chance’ ai propri iscritti di “riscattare la laurea sulla ‘Quota A’ della Cassa” ed è “un’opportunità a costo fisso che permette di investire sull’assegno futuro, sfruttando le agevolazioni fiscali e, per professionisti che andranno in pensione in cumulo, di anticipare il pensionamento”.

Lo fa sapere lo stesso Istituto presieduto da Alberto Oliveti.

    Gli interessati, si spiega, “possono chiedere di riscattare fino a 6 anni di laurea pagando, per ogni anno, un importo pari a quattro volte il contributo di ‘Quota A’ in vigore al momento di presentazione della domanda, senza includere il contributo di maternità.

    Per il 2025, ad esempio, il costo di un anno di laurea sarà di 7.846,24 euro, con la possibilità di dedurre fiscalmente l’importo versato, e ottenere così un rimborso che può arrivare fino a oltre il 47%.

Il pagamento può essere rateizzato fino a un massimo di 9 anni, a seconda della durata del riscatto richiesto”, segnala l’Enpam. La misura “è particolarmente vantaggiosa per i medici dipendenti, compresi quelli che, avendo iniziato la propria carriera professionale prima del 1996, non avevano accesso ad altri riscatti agevolati. Grazie al cumulo contributivo potranno infatti sommare i periodi di contribuzione Enpam (anche quelli riscattati) e quelli Inps per accedere alla pensione anticipata”.
    Oliveti afferma che “i riscatti universitari sottolineano un fatto: dal momento in cui si entra in un corso di laurea di medicina e chirurgia o di odontoiatria, si ha diritto ad entrare sotto l’ombrello previdenziale della categoria. Un’evidenza ancora più lampante per gli studenti del quinto e sesto anno che sfruttano l’iscrizione facoltativa all’Enpam. Speriamo ora – chiude il presidente dell’Ente – che venga rimosso l’ultimo ‘vulnus’ alla continuità previdenziale dei medici e dei dentisti, e cioè l’obbligo, insensato, per gli specializzandi già iscritti all’Enpam di pagare anche la gestione separata Inps”.

Ansa

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