Anno: XXV - Numero 76    
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Decreto antifrode superbonus: no allo stop del settore delle costruzioni

Fietta, Fondazione Inarcassa: Bene gli interventi di controllo e prevenzione delle frodi, ma attenti a non bloccare la macchina del Superbonus che sta spingendo la nostra economia fuori dalla crisi

Decreto antifrode superbonus: no allo stop del settore delle costruzioni

“Gli architetti e ingegneri liberi professionisti saranno sempre i primi alleati del governo nel contrasto alle frodi fiscali, ma l’attenzione che nelle ultime settimane si sta concentrando sugli abusi nell’applicazione del superbonus 110% rischia di paralizzare l’intero settore, dai cantieri agli interventi in condominio. Pur condividendo la finalità generale del provvedimento, dobbiamo però rilevare che il decreto antifrode varato dal governo il mese scorso amplifica il caos normativo nel quale tutti gli attori economici, inclusi gli architetti e ingegneri liberi professionisti, si trovano oggi ad operare nell’ambito degli interventi connessi al superbonus. Si sta verificando una nuova inopportuna paralisi in moltissimi cantieri relativi ai bonus fiscali”. Queste le parole del presidente di Fondazione Inarcassa, Franco Fietta a proposito del decreto legge 157/2021 recante misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche, varato il mese scorso dal governo e ora all’esame del senato per la fase di conversione.

“Il governo fa bene ad accendere i fari sulle frodi relative alle detrazioni e cessioni di crediti che possono maturare nell’ambito degli interventi nel settore edilizio, prosegue il presidente Fietta.  Se si verificano abusi, è fondamentale intervenire e sanarli tempestivamente. La nostra impressione però è che il governo, sui dati resi disponibili dall’agenzia delle entrate, abbia spostato troppo l’accento su un solo problema, quello delle frodi, che nessuno certamente vuole negare, ma evita di affrontare anche altri aspetti del superbonus, ostacolando vantaggi che sono indiscutibili in termini soprattutto di sicurezza del patrimonio immobiliare e di riqualificazione e rigenerazione dei territori. Il risultato finale è un nuovo provvedimento che va ad aggiungersi ad un sistema di norme diventato ormai pesante e farraginoso che regola l’accesso alla misura dei bonus fiscali. Oltre al tema del contrasto alle frodi, occorre risolvere le politiche di rifinanziamento e snellimento della misura, per dare una risposta importante al comparto dell’edilizia e al suo indotto professionale. Dal legislatore ora ci aspettiamo almeno una posizione chiara sulla retroattività delle misure contenute nel decreto antifrode, che rappresenterebbe una vera e propria anomalia per il nostro ordinamento. L’agenzia delle entrate il mese scorso si è già espressa al riguardo, specificando che le nuove misure si applicano a partire dal 12 novembre. È però evidente che tutti necessitiamo di una precisazione, di rango legislativo, che consenta di fare assoluta chiarezza e ordine, conclude il presidente Fietta.

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