Bonus 1000 euro maggio per le casse private, si prolunga l’attesa
Decreto fermo in Ragioneria dello Stato e casse private in attesa dello stanziamento: quando arriva il bonus 1000 euro di maggio
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L’attesa sarà ancora lunga prima che i professionisti delle casse private possano ricevere il bonus da 1000 euro di maggio: i tecnici del Mef sono al lavoro sul decreto attuativo, ma serviranno ancora diversi giorni prima di sciogliere i nodi e capire davvero quando potrà arrivare il bonus per avvocati, medici, commercialisti e gli altri professionisti iscritti agli ordini.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il decreto è attualmente fermo presso la Ragioneria di Stato, in attesa della “bollinatura”, ovvero la certificazione finale della fattibilità finanziaria delle misure introdotte da ogni atto di legge. Bollinatura che per il momento non arriva proprio perché mancano le coperture.
Un passaggio che richiederà ancora qualche giorno. L’incertezza riguarda però anche i contenuti del decreto attuativo. Due incognite, in particolare: a quanto ammonta l’importo del bonus di maggio – ma la cifra di 1000 euro non dovrebbe essere in discussione – e a chi spetta, se cioè ci sarà una platea ristretta o se invece verrà riconosciuto a tutti i professionisti applicando gli stessi criteri dei bonus di aprile e marzo. Ipotesi già ventilata nei giorni scorsi.
Per i liberi professionisti iscritti all’Inps – i quali hanno già ricevuto l’indennità – il criterio per accedere al bonus 1000 euro di maggio era quello di certificare un calo del fatturato di almeno un terzo del volume rispetto al secondo bimestre 2019.
Toccherà dunque anche agli iscritti a Inarcassa, Enpam, Cassa forense per gli avvocati e tutte le professioni ordinistiche dimostrare la riduzione del reddito per ottenere il bonus 1000 euro di maggio? Il punto non è ancora chiaro.
Nei giorni scorsi alcuni membri della maggioranza avevano parlato di un’erogazione del bonus pronta a partire in pochi giorni. Il che aveva fatto presupporre che, per velocizzare, il criterio del reddito venisse meno per i professionisti delle casse private.
D’altra parte non sarebbe la prima volta che requisiti diversi vengono applicati tra gli iscritti Inps e quelli degli enti previdenziali privatizzati. Ad esempio, i professionisti delle casse private hanno potuto ricevere i bonus di marzo e aprile solo se avevano un reddito inferiore a 35 mila euro (o compreso fra 35 e 50 mila euro ma con un calo delle entrate di almeno il 33%). Un criterio reddituale che non era invece previsto per il bonus ai lavoratori autonomi Inps. Così come le casse private erano state escluse dal contributo a fondo perduto.
Comunque si decida, l’approvazione definitiva del decreto attuativo da sola non basterà. Per i bonus di marzo e aprile ai professionisti sono stati spesi 600 milioni di euro. Soldi spesso anticipati dalle stesse casse private, che in queste settimane stanno ricevendo i rimborsi da parte dello Stato.
Le casse private intanto hanno in buona parte sospeso e rinviato il pagamento delle tasse e dei contributi dovuti dai loro iscritti, per aiutarli in questo periodo di difficoltà. Solo che, per questo motivo, sono a corto di liquidità. Per poter pagare il bonus da 1000 euro ai loro professionisti, le casse private dovranno prima attendere di ricevere materialmente lo stanziamento da parte dello Stato centrale. Ancora troppo presto per stimare i tempi. Ma di certo non sarà questione di giorni.
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