Bassi compensi generano basse pensioni
Roberto Ginex, Presidente Inpgi, per questo Fnsi ha rinnovato l’invito a convocare il tavolo governativo sull’ equo compenso.
In evidenza
“Quando si fa accenno alla libertà di stampa penso a quanti colleghi sono poco liberi perché sono precari oggi, nel 2024, pagati pochi euro al pezzo. Una condizione che pesa come un macigno sulla pensione futura. È evidente che bassi compensi determinano basse pensioni, anche per questo Fnsi ha rinnovato l’invito a convocare il tavolo governativo sull’ equo compenso”.
Roberto Ginex, Presidente Inpgi, è intervenuto così in occasione dell’inaugurazione della mostra dal titolo “Il 1924, attacco alla stampa, agonia della libertà, nascita del totalitarismo” organizzata dalla Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi” alla Casa della Memoria e della Storia, in programma a Roma fino al 10 gennaio.
“Il giornalismo e la libertà di stampa sono garanzie di democrazia e libertà. Sono diritti che nel tempo ci siamo costruiti e che abbiamo il dovere di tutelare a garanzia dei cittadini e della libera informazione e a garanzia di tutti quei colleghi che, in questo momento, sono meno fortunati”, aggiunge Ginex sottolineando “profondo apprezzamento per la fondazione sul Giornalismo “Murialdi” che ha realizzato una mostra necessaria e questo bellissimo momento di confronto sul passato e sulla storia, ma è importante guardare a come i problemi di oggi possono influire sul domani della professione. Per questo occorre alzare i compensi dei giornalisti autonomi e freelance”.
Altre Notizie della sezione
Un anno di impegno condiviso per il futuro della professione
03 Novembre 2025È un tempo di bilancio e di prospettive.
Private markets: opportunità e rischi per le casse
03 Novembre 2025Investire in asset illiquidi può aumentare i rendimenti, ma i rischi elevati e l’illiquidità pongono sfide cruciali per la sicurezza previdenziale.
Inarcassa. Prestito. 100% degli interessi a carico dell’Ente
03 Novembre 2025C’è tempo fino al 31 gennaio del prossimo anno per presentare la domanda per ottenere quello che si definisce “prestito d’onore”.
