Arriva la verità sulle pensioni
Una riflessione sulla relazione Covip.

Il 23 giugno 2025 il Presidente della Covip, un po’ stanco dopo tanti numeri letti, ha presentato la relazione per il 2024, relazione che è pubblicata sul sito istituzionale della Covip al quale tutti possono accedere.
Da pag. 183 a 189 la situazione delle Casse di Previdenza.
La situazione è la seguente:
«Alla fine del 2024, le attività complessivamente detenute dalle casse di previdenza ammontano, a valori di mercato, a 124,7 miliardi di euro, contro i 114 miliardi dell’anno precedente; a determinare la variazione ha contribuito soprattutto l’andamento positivo dei mercati finanziari e in particolare di quelli azionari. Tenendo conto anche delle componenti obbligazionaria e azionaria sottostanti gli OICVM detenuti, la quota più rilevante delle attività è costituita da titoli di debito, pari a 47,5 miliardi di euro, corrispondenti al 38,1% del totale. Gli investimenti in titoli di capitale sono pari a 24,3 miliardi di euro, il 19,5% del totale. Gli investimenti immobiliari (cespiti di proprietà, fondi immobiliari e partecipazioni in società immobiliari controllate) si attestano nel complesso a 19,7 miliardi di euro, pari al 15,8% del totale. Gli investimenti nell’economia italiana (titoli di Stato, titoli emessi da soggetti residenti in Italia e immobili) ammontano a 46,5 miliardi di euro, pari al 37,3% delle attività totali. La componente immobiliare rimane predominante (17,1 miliardi di euro, pari al 13,7% del totale dell’attivo); seguono i titoli di Stato (15,5 miliardi, pari al 12,4% dell’attivo). Gli investimenti in titoli emessi da imprese italiane, pari a 9,6 miliardi di euro, restano sostanzialmente stabili rispetto al 2023 (7,7% delle attività); di questi, circa 852 milioni sono titoli di debito e 8,7 miliardi titoli di capitale (che comprendono 1,9 miliardi di quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia)». (Fonte: Comunicato COVIP).
Le novità più interessanti sono però emerse dall’intervento del Senatore Durigon il quale ha fatto presente, mio il riassunto, che la previdenza di primo pilastro non può reggere a lungo senza l’ausilio della previdenza complementare.
Riporto quanto comunicato da Radiocor di Il Sole 24Ore riguardo l’intervento del Senatore Durigon:
«Ci stiamo mettendo la faccia, lo facciano anche i Fondi (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 23 giu – Il Governo “sta investendo nella cultura previdenziale di secondo pilastro, ci stiamo mettendo la faccia e abbiamo bisogno che gli stessi Fondi ci mettano la faccia insieme a noi e che la Covip vigili che quelle risorse siano disponibili il più possibile per le persone quando arriveranno al sistema pensionistico e siano degne di una pensione giusta ed equa”.
Così Claudio Durigon, Sottosegretario al ministero del Lavoro, nell’intervento alla presentazione alla Camera dei deputati della Relazione 2024 dell’Autorità di vigilanza sui fondi pensione. L’esponente di Governo osserva come la cultura previdenziale sia particolarmente importante per quei giovani che non aderiscono alla previdenza complementare e che invece “devono capire come sia fondamentale per costruirsi un degno reddito” una volta in quiescenza.
Durigon spiega che l’Italia deve fare il possibile “per attrarre i giovani a restare in Italia, è un periodo in cui la globalizzazione regna sovrana e ci porta via tantissimi giovani”. In Italia abbiamo un “problema da anni: per anni non c’è stato l’orientamento dei giovani” e c’è un gap da colmare con l’orientamento. Durigon quindi aggiunge: “sicuramente vanno bene gli immigrati e l’attività per il matching tra domanda e offerta ma è fondamentale introdurre nelle nostre scuole la volontà e la cultura delle nostre famiglie che vogliono che il figlio diventi ‘il Maradona del calcio’ anche sul lavoro, dobbiamo saperli indirizzare e su questo possiamo fare tantissime cose”.» (Fonte: Radiocor).
«Le Casse previdenziali privatizzate inizino a pensare “a come formare il secondo pilastro perché questo è diventato una necessità per tutti”. Così Claudio Durigon, Sottosegretario al ministero del Lavoro, nell’intervento alla presentazione della Relazione 2024 della Covip, letta dal neo presidente Mario Pepe. Durigon si rivolge al presidente dell’associazione Adepp che rappresenta le Casse, presente in sala, Alberto Oliveti, e afferma: “Avere una Cassa previdenziale come primo pilastro va bene, dobbiamo iniziare a pensare come si può formare il secondo pilastro nelle Casse perché questo è diventato ormai una necessità per tutti”. Durigon osserva che nelle Casse c’è una maggiore percentuale di donne rispetto alle presenze di aderenti donna nelle forme di previdenza complementare e questo debba essere un esempio per spingere le adesioni di donne agli strumenti previdenziali di secondo pilastro. Tornando alle Casse privatizzate, Durigon sembra lanciare un monito agli enti, in alcuni casi molto concentrati sull’asset allocation verso investimenti finanziari. “Le Casse e i Fondi – osserva l’esponente del Governo Meloni – nascono per i lavoratori e non per il mercato economico, che viene dopo e deve avere certo investimenti giusti, equi e importanti, che servono per l’economia reale ma è fondamentale – scandisce Durigon – che quelle risorse siano un grande progetto di futuro per i lavoratori”». (Fonte Radiocor).
Ricordo che Cassa Forense, con la riforma della mia gestione, ha già istituto il 2° pilastro, con la modulare volontaria, con una partecipazione molto, ma molto, contenuta, anche perché in questi ultimi anni, è aumentata la morosità degli iscritti per i contributi minimi e, nell’altra faccia della stessa medaglia, l’esposizione creditoria massiccia di Cassa forense verso gli iscritti.
«L’andamento dei contributi per modulare volontario, invece, registra un incremento di circa il 13% rispetto all’anno precedente (circa 9,1 milioni di euro contro gli 8,0 milioni di euro del 2023). Di conseguenza si incrementa il fondo a tale scopo dedicato per un importo complessivo a circa 78,6 milioni di euro, comprensivo della capitalizzazione. Si ricorda, infine che il fondo di riserva di rischio, previsto dall’art. 49, comma 1, del Regolamento Unico della Previdenza, a garanzia del rendimento minimo dell’1,5% sul montante contributivo versato, ammonta, al 31/12/2024, circa euro 1.123.000. L’adesione al nuovo istituto ha finora riguardato oltre 24.479 avvocati» (pag. 13 del Bilancio consuntivo di CF 2024) su un totale di 233.260, che rappresenta quindi la parte più ricca dell’avvocatura italiana.
Questo significa semplicemente che non ci sono le risorse negli iscritti alle Casse di previdenza per sostenere la previdenza complementare, se non per le poche coorti in bonis!
La provvista obbligatoria nasce per il professionisti e non per il mercato economico, ha detto il Senatore Durigon cosi raccogliendo il monito che da molte lune vado lanciando, perché la previdenza di primo pilastro non può dipendere dall’andamento dei mercati finanziari !
Un po’ alla volta, ci stiamo arrivando.
Multa paucis! Deterior surdus eo nullus qui renuit audire.
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