Anno: XXVI - Numero 246    
Martedì 23 Dicembre 2025 ore 12:30
Resta aggiornato:

Home » Sotto osservazione della Lapet i provvedimenti all’esame del Parlamento

Sotto osservazione della Lapet i provvedimenti all’esame del Parlamento

Welfare e tutele: la svolta necessaria per i professionisti della gestione separata Inps.

Sotto osservazione della Lapet i provvedimenti all’esame del Parlamento

Il panorama del lavoro autonomo in Italia sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Al centro di questo cambiamento c’è il cosiddetto popolo della gestione separata Inps: un bacino eterogeneo di professionisti “non ordinistici” che, pur rappresentando un motore vitale per l’economia e l’innovazione del Paese, sconta ancora un gap di tutele storicamente ingiustificabile. Oggi, l’attenzione delle istituzioni sembra finalmente essersi risvegliata, canalizzandosi in due percorsi legislativi paralleli alla Camera dei deputati volti a riscrivere il patto sociale con questi lavoratori.

Il doppio binario legislativo viaggia: tra la proposta di legge del Cnel “Disposizioni in materia di welfare dei professionisti iscritti alla gestione separata presso l’istituto nazionale della previdenza sociale e misure per il consolidamento delle prestazioni di welfare” (AC 2261) e la proposta di legge “Disposizioni concernenti l’estensione delle tutele assicurative e sociali in favore dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata, la loro rappresentanza nel comitato amministratore della medesima gestione e l’equo compenso delle prestazioni professionali” (AC 2626).

La commissione lavoro della camera è attualmente il laboratorio di questa riforma, impegnata nell’esame di questi due testi che, seppur nati in contesti diversi, convergono verso l’obiettivo della parità di diritti. In particolare l’iniziativa del Cnel è una proposta che punta a consolidare e rendere organiche le prestazioni di welfare per gli iscritti alla gestione separata, partendo dal presupposto che la flessibilità del lavoro autonomo non debba trasformarsi in precarietà sociale. La proposta AC 2626, che vede come prima firmataria l’on. Chiara Gribaudo con il sostegno della segretaria del partito democratico Elly Schlein e di Stefania Bonaldi responsabile professioni del Pd, integra il testo del Cnel con pilastri fondamentali come il rafforzamento dell’equo compenso. Richiamando l’articolo 36 della costituzione, la proposta mira a garantire che ogni prestazione professionale sia pagata in modo proporzionato alla qualità e quantità del lavoro svolto, contrastando la svalutazione delle competenze.

Roberto Falcone presidente nazionale Lapet e segretario generale Assoprofessioni, ha sottolineato come la convergenza tra forze di maggioranza e opposizione su questi temi rappresenti un segnale di maturità politica: “Sostenere questa categoria significa investire su un pezzo fondamentale della crescita del paese”. Ciò su cui ora intendiamo soffermarci sono le “differenze” dei due provvedimenti. Univoca è la previsione del potenziamento dell’Iscro che nella proposta Gribaudo accoglie ulteriori interventi migliorativi in linea con quanto Falcone sostiene al fine di rendere lo strumento un vero ammortizzatore sociale.

L’Iscro (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) è nata come misura sperimentale ed è stata resa strutturale dalla legge di bilancio 2024. Tuttavia, per Assoprofessioni, l’attuale configurazione è ancora troppo timida. La proposta Gribaudo, recependo le istanze della categoria, punta a trasformarla da semplice “paracadute di emergenza” a un vero strumento di sostegno al reddito attraverso alcuni correttivi tecnici. Il testo prevede in tal senso l’aumento dell’indennità dal 25% al 40% della media dei redditi del biennio precedente e l’innalzamento della soglia di reddito per l’accesso a 15.000 euro, allargando la platea a chi oggi è escluso pur vivendo momenti di crisi.

Ma non basta, Falcone insiste affinché l’indennità possa essere richiesta annualmente, superando i vincoli temporali che attualmente ne limitano l’uso ciclico, equiparando così il professionista alle tutele del lavoratore dipendente. Ed ancora opportuno sarebbe ridurre l’anzianità di apertura della partita Iva richiesta, portandola da tre a due anni.

L’auspicio del presidente è altresì quello rivolto a che si renda giustizia anche in merito alle discriminazioni in caso di malattia e infortunio. “Uno dei punti di maggiore ingiustizia normativa riguarda la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi in caso di grave malattia o infortunio. La legge di bilancio 2022 ha introdotto una tutela fondamentale, che però contiene un vizio d’origine: si applica solo ai professionisti iscritti agli ordini professionali. – ha spiegato Falcone – Questa è una discriminazione inaccettabile che spacca in due il mondo del lavoro autonomo”. I professionisti di cui alla legge n.4/2013 rimangono esclusi da questa protezione. Se un professionista non ordinistico si ammala gravemente, non solo perde il reddito, ma resta schiacciato dalle scadenze burocratiche. Assoprofessioni chiede con forza che la definizione di “libero professionista” venga estesa per includere ogni figura che operi legittimamente sul mercato, garantendo a tutti la medesima dignità davanti alla sfortuna e alla malattia. Ed ancora altro pilastro della riforma riguarda la rappresentanza. Gli iscritti alla gestione separata alimentano le casse dell’Inps con flussi contributivi imponenti, ma spesso hanno un peso marginale nei processi decisionali dell’Istituto.

Le proposte di legge in esame prevedono una modifica della governance dell’Inps, chiedendo l’inserimento dei rappresentanti dei professionisti nel comitato amministratore della gestione separata. L’obiettivo è garantire che chi finanzia il sistema abbia voce in capitolo sulla gestione dei fondi e sulla programmazione delle prestazioni, trasformando il rapporto con l’istituto da una mera sudditanza contributiva a una partecipazione attiva e democratica.

In conclusione, Falcone riassume una condizione che dura da troppi anni così: “Paghiamo di più per ricevere meno. Gli iscritti alla gestione separata subiscono spesso aliquote contributive elevate a fronte di prestazioni pensionistiche e assistenziali che restano inferiori a quelle di altre categorie. Il passaggio parlamentare di queste proposte rappresenta un’occasione irripetibile. La sfida per la politica è quella di passare dalle enunciazioni ai fatti, trasformando questi disegni di legge in norme realmente inclusive che riconoscano, finalmente, che non esistono professionisti di serie A e di serie B”.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

CdL e Comune di Ascoli Piceno per il lavoro etico

CdL e Comune di Ascoli Piceno per il lavoro etico

11 Dicembre 2025

Rinnovato il Protocollo d’Intesa tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro e l’Ente Territoriale per diffondere l’Asse.Co. come strumento per la crescita del territorio e la cultura della legalità.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.