Anno: XXVI - Numero 232    
Martedì 2 Dicembre 2025 ore 13:15
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L’Associazione nazionale forense apre al confronto sul referendum

Sì. Confrontiamoci.

L’Associazione nazionale forense apre al confronto sul referendum

L’Associazione nazionale forense sceglie la via del confronto pubblico in vista del referendum sulla giustizia. Il Consiglio nazionale, riunito a Padova, ha deciso di avviare una campagna di comunicazione dal titolo “Sì. Confrontiamoci”, con l’obiettivo di aprire un dibattito ampio e accessibile sul tema della separazione delle carriere.

A darne notizia è il segretario generale Giampaolo Di Marco, che ricorda come la separazione tra magistratura giudicante e requirente sia «una storica rivendicazione dell’avvocatura e dell’Associazione nazionale forense» e come «la sua realizzazione appaia essere un importante obiettivo».

Di Marco sottolinea che «la realizzazione di una effettiva divisione fra le carriere dei magistrati giudicanti e dei magistrati requirenti è necessaria per la piena realizzazione della parità processuale fra accusa e difesa e per la massima salvaguardia del principio di terzietà del giudice». Una posizione chiara, accompagnata però da alcune riserve: il nuovo testo costituzionale, avverte, «incide sulla struttura, le funzioni e il sistema di composizione del Consiglio superiore della magistratura» e, pur mirando a un obiettivo condiviso, «contiene degli elementi non convincenti».

Da qui l’appello al confronto: «Riteniamo necessario che il tema sia costante oggetto di riflessione e di dialogo che coinvolga tutti gli attori in campo e parta da un confronto equilibrato, al fine di individuare soluzioni coerenti con il dettato costituzionale».

La campagna “Sì. Confrontiamoci” prenderà forma attraverso la webTV dell’associazione e nelle sedi territoriali, con incontri aperti in cui – assicura l’Anf – ognuno «avrà la libertà di formare il proprio convincimento in modo consapevole».

Un percorso che l’associazione considera decisivo per il Paese e per il sistema giustizia, in vista di un appuntamento referendario che, per la prima volta dopo anni, rimette al centro un tema strutturale: la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che amministrano la legge.

 

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