Inpgi (giornalisti autonomi), il patrimonio supera 1,17 miliardi
Ok al Bilancio di assestamento 2025 e al previsionale 2026.
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Il Consiglio di indirizzo generale dell’Inpgi (l’Istituto previdenziale dei giornalisti autonomi, giacché la componente dipendente della categoria professionale è confluita nell’Inps nel 2022, ndr) ha approvato il Bilancio di assestamento 2025 e il Bilancio previsionale 2026: il patrimonio “al 31 agosto 2025 supera il miliardo e 179 milioni, un incremento del 18,6%, rispetto al 2024”, e “parallelamente il dato previsto al 2026 sfiorerà il miliardo e 361 milioni”.
Lo si legge in una nota della Cassa presieduta da Roberto Ginex, secondo cui “l’assestamento 2025 registra un avanzo economico di 185 milioni, mentre il previsionale 2026 conferma un risultato molto vicino, pari a oltre 181,6 milioni”, frutto, si spiega, dell’andamento “particolarmente favorevole della gestione patrimoniale e dell’aumento consistente dei contributi non obbligatori dovuti in particolare alle ricongiunzioni (legge 45 del ’90) con i contributi obbligatori di freelance e parasubordinati sostanzialmente stabili”.
Nel 2025, infatti, “la contribuzione complessiva — tra lavoro professionale, collaborazioni e ricongiunzioni — raggiunge 205,9 milioni, un valore superiore di oltre 67 milioni rispetto al 2024″, e anche le prestazioni risultano in aumento, con un totale di 24,1 milioni nel 2025 e una crescita prevista soprattutto sul fronte delle pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti), che raggiungono i 20,5 milioni”.
Ma, indica l’Inpgi, “l’ascesa del numero delle prestazioni, tuttavia, non compromette l’equilibrio complessivo della gestione, che continua a presentare un saldo ampiamente positivo tra entrate contributive e prestazioni erogate”.
In un contesto segnato da precarietà, trasformazioni tecnologiche e difficoltà strutturali del settore editoriale, l’Ente “continua a rappresentare un presidio essenziale di protezione sociale e una garanzia per migliaia di lavoratrici e lavoratori che fanno i conti ancora con compensi troppo bassi che, come segnala il Cda nella relazione sul bilancio, “necessitano della determinazione di un equo compenso” per i giornalisti non dipendenti”, termina la nota.
Ansa
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