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Coronavirus, per i consulenti 'alt alle tasse'

Per far fronte alle esigenze di famiglie, professionisti, lavoratori e aziende dell’intero Paese

Coronavirus, per i consulenti 'alt alle tasse'

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro chiede la Sospensione adempimenti e versamenti tributari in tutta Italia

Per far fronte alle esigenze di famiglie, professionisti, lavoratori e aziende dell’intero Paese 

Manca una norma di raccordo che estenda a tutti i cittadini, i professionisti, le imprese e gli enti residenti o aventi sede legale o operativa sul territorio nazionale la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, di quelli derivanti da cartelle di pagamento e avvisi di addebito presso gli agenti della riscossione, delle rate da rottamazione ter e saldo e stralcio. Ma anche degli adempimenti e versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, dell’iscrizione annuale alla CCIAA e delle relative sanzioni. A precisarlo il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ricordando che il decreto legge del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 24 febbraio scorso, a cui ha fatto seguito il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 26 febbraio 2020, ha disposto la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020 ma solo nei comuni della Lombardia e del Veneto colpiti dall’emergenza epidemiologica Covid-19. Si tratta, in particolare, dei Comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, in Provincia di Lodi, e del comune di Vo’ Euganeo, in Provincia di Padova. Con il Dpcm dell’8 marzo, poi, la zona rossa è stata ampliata all’intera Regione Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Per poi essere ulteriormente estesa a tutto il territorio nazionale con il successivo Dpcm del 9 marzo 2020. Da qui la necessità – precisa il Consiglio Nazionale dell’Ordine – di adottare provvedimenti che vadano incontro alle esigenze di tutte le famiglie, i professionisti, i lavoratori e i datori di lavoro italiani. 

http://www.consulentidellavoro.tv/watch.php?vid=abe113542    

 

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