Anno: XXVI - Numero 220    
Venerdì 14 Novembre 2025 ore 13:15
Resta aggiornato:

Home » SÌ AL REFERENDUM PER RIEQUILIBRARE LA MAGISTRATURA

SÌ AL REFERENDUM PER RIEQUILIBRARE LA MAGISTRATURA

Il ministro della Giustizia da Bergamo al congresso Aiga rilancia la riforma: con il sì al referendum nascerebbe una nuova corte disciplinare indipendente dal Csm e dalle correnti.

SÌ AL REFERENDUM PER RIEQUILIBRARE LA MAGISTRATURA

Carlo Nordio rilancia la battaglia sulla separazione delle carriere e indica nel referendum costituzionale il passaggio decisivo per “ristabilire l’indipendenza della magistratura” e correggere quella che definisce una “commistione strutturale” tra giudici e pubblici ministeri. Intervenendo al congresso AIGA a Bergamo, il ministro della Giustizia denuncia come l’attuale assetto – che colloca pm e giudici sotto lo stesso Consiglio superiore della magistratura – abbia “alterato il principio del giusto processo”, generando dinamiche interne in cui le due componenti “si votano l’una con l’altra”, condizionando carriere, incarichi e perfino i procedimenti disciplinari.

Nordio attacca in particolare la gestione disciplinare all’interno del Csm, descritta come “giustizia domestica”, luogo di mediazioni tra correnti e protezioni reciproche. La riforma, sostiene, introdurrebbe una nuova corte disciplinare autonoma, selezionata tramite sorteggio e quindi sottratta ai meccanismi correntizi. “Renderà i magistrati più responsabili”, afferma, ricordando che il tema è discusso da quarant’anni e che già all’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale molti addetti ai lavori chiedevano contrappesi al rafforzamento del ruolo del pubblico ministero.

Il ministro avverte anche del rischio opposto a quello solitamente evocato: non che il pm perda la cultura della giurisdizione, ma che sia il giudice ad acquisire una mentalità da requirente, indebolendone imparzialità e terzietà. Un processo favorito – sostiene – dalla continuità istituzionale e culturale tra le due funzioni dentro il Csm.

Nordio invita però a non trasformare la consultazione in un referendum politico né in un braccio di ferro tra governo e magistratura. “Guai a personalizzarlo come sfida pro o contro il governo Meloni”, afferma. Non per timore di una sconfitta, sottolinea, ma per evitare che un eventuale successo del sì venga interpretato come una vittoria politica contro la magistratura: “Nessuno vuole un’umiliazione del corpo giudiziario, tantomeno io che ne ho fatto parte per quarant’anni”.

Il ministro ribadisce così la strategia dell’esecutivo: presentare la separazione delle carriere non come uno scontro istituzionale, ma come un intervento necessario per riportare equilibrio, trasparenza e terzietà al sistema giustizia.

Nonostante il tono deciso, Nordio è altrettanto netto nell’invito a non trasformare il referendum in uno scontro politico frontale né in una contesa tra governo e magistratura. “Guai a politicizzare questa consultazione e farne una sfida pro o contro il governo Meloni”, ribadisce. Non per timore di un’eventuale sconfitta, precisa, perché “comunque vada resteremo al nostro posto”, ma per senso istituzionale: se l’esito fosse letto come una vittoria del governo su una magistratura percepita come schierata, si produrrebbe “una sconfitta politica” per quest’ultima, con conseguenze che Nordio dice di voler evitare: “L’ultimo a voler vedere umiliata la magistratura è proprio il sottoscritto”.

Nel suo intervento, infine, il ministro richiama più volte la necessità di evitare fratture frontali e di presentare la riforma come un intervento di equilibrio, non di contrapposizione. La separazione delle carriere, insiste, “non è una resa dei conti, ma un ritorno alla coerenza costituzionale: un sistema in cui giudice e pubblico ministero svolgono funzioni diverse e devono essere indipendenti l’uno dall’altro, senza sovrapposizioni né interferenze”.

Con il referendum all’orizzonte, Nordio affida all’avvocatura un messaggio chiaro: la riforma è un passaggio che riguarda l’intero sistema giudiziario e il rapporto tra cittadini e istituzioni, non una battaglia interna alle toghe. L’obiettivo dichiarato è un nuovo assetto che garantisca terzietà, trasparenza e un sistema disciplinare autonomo, nella convinzione che “solo così si rafforza davvero l’indipendenza della magistratura”.

A Nordio è seguito l’intervento del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove: “La riforma della giustizia che abbiamo avviato – ha detto – a partire dalla Separazione delle Carriere tra giudici e pubblici ministeri, dà piena attuazione al “giusto processo” dell’articolo 111 della Costituzione, rafforzando terzietà del giudice e ruolo dell’avvocato nella giurisdizione. Il governo ha scelto la strada dell’ascolto, confrontandosi con Cnf e associazioni forensi su ordinamento professionale, tirocinio ed esame di Stato, riconoscendo all’avvocatura una dignità autoregolamentare, nel rispetto dell’interesse generale. Guardiamo anche con favore agli strumenti dell’intelligenza artificiale e alla digitalizzazione, ma senza cedere all’illusione che possano sostituire la funzione creativa dell’avvocato nell’elaborazione dei nuovi diritti: l’avvocato continuerà a essere presidio di legalità e giustizia sociale: nessuna tecnologia potrà privare il nostro ordinamento di questa funzione essenziale”. 

 

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

ENPAPI COMMISSARIATO

ENPAPI COMMISSARIATO

11 Novembre 2025

Bartuccio nominato commissario 'ad acta' per le elezioni dai ministeri del Lavoro e dell'Economia.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.