Anno: XXVI - Numero 200    
Venerdì 17 Ottobre 2025 ore 13:15
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Congresso Professione Forense

Videomessaggio del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

Congresso Professione Forense

Buongiorno a tutti, grazie al Presidente Greco per l’invito. Mi spiace davvero non essere riuscita a partecipare in presenza ai lavori del XXVI Congresso nazionale forense, ma ci tenevo a farvi arrivare il mio saluto e il mio contributo. L’Avvocatura ricopre un ruolo fondamentale nel nostro ordinamento perché assolve un principio alla base della nostra civiltà giuridica, il diritto di difesa come baluardo contro ogni forma di arbitrio.

 Nessuno può perdere o essere privato del diritto di essere difeso in giudizio perché il venir meno di questo diritto equivale al venire meno della dignità stessa della persona. Perché ciò che distingue radicalmente un ordinamento civile da un regime è proprio il rispetto integrale della dignità di ogni persona, chiunque essa sia, qualunque delitto abbia commesso, qualunque pena gli sia stata inflitta al termine di un giudizio. Voi quindi siete coloro che tutelano, prima ancora della posizione processuale dei vostri assistiti, le basi stesse del diritto e i pilastri del nostro vivere comune.

Senza avvocati non solo non esisterebbe la giustizia, ma non ci sarebbe neanche il presupposto per realizzare quel giusto processo che la nostra Costituzione sancisce e che la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere punta a rendere concreto. Perché non può esserci giusto processo se non in contraddittorio davanti a un giudice che non solo deve essere terzo ma deve anche apparire come tale. È esattamente ciò che intendiamo fare con la riforma della giustizia all’esame del Parlamento, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica, che punta a garantire una vera parità processuale tra accusa e difesa.

 La professione forense è depositaria di una funzione di rango costituzionale, fondata su quei principi di indipendenza e terzietà che assicurano l’effettività della tutela giurisdizionale e la tenuta democratica dell’ordinamento. Gli avvocati, come tutto il mondo delle libere professioni, custodiscono una specificità e un valore economico, culturale e sociale che questo Governo ha sempre riconosciuto e difeso. È la ragione per la quale abbiamo scritto e approvato anche con il prezioso contributo del Consiglio Nazionale Forense una riforma dell’ordinamento professionale forense che fosse in grado di rendere il quadro normativo al passo coi tempi, con l’evoluzione della nostra società, con le profonde trasformazioni che l’Avvocatura sta vivendo, a partire dalla sfida epocale dell’intelligenza artificiale che non tocca solo voi ovviamente, ma tutte le professioni intellettuali.

 Anche per questo abbiamo voluto restituire centralità all’Avvocatura per sottrarla a quella marginalizzazione che ne svilisce il ruolo e sminuisce il valore pubblico della funzione difensiva. Lo abbiamo fatto perché senza avvocati liberi e indipendenti non c’è giustizia e senza giustizia non può esserci democrazia. Questo è il cammino che vogliamo continuare a percorrere per rendere sempre più forte quel dialogo tra istituzioni e professioni che è fondamentale per la crescita, lo sviluppo, la prosperità della nazione.

 

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