Il partito di Meloni deposita pacchetto contro il "separatismo islamico"
No al velo, ai matrimoni forzati e stretta sui finanziamenti.
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Divieto di velo integrale in luogo pubblico, con l’aggravante del reato nel codice penale. Obbligo di dichiarare i finanziamenti alle moschee e ai centri islamici. Introduzione di un reato specifico per i matrimoni forzati con matrice religiosa. Sono solo alcune delle norme che Fratelli d’Italia deposita a Montecitorio in un pacchetto di norme contro il “separatismo islamico”, cioè la creazione di “una contro-società” che vive con “enclavi avulse dal contesto ordinamentale e sociale italiano”.
Il giorno dopo la ricorrenza del 7 ottobre – e dopo le polemiche nate dalle iniziative dei Giovani Palestinesi a Bologna e a Torino – il partito di Giorgia Meloni aderisce a una “linea dura” contro il fondamentalismo islamico che fino ad ora era stata appannaggio prevalentemente della Lega. Alcune delle misure che saranno presentate mercoledì alla Camera – presenti il capogruppo Galeazzo Bignami e il responsabile del programma Francesco Filini – erano state proposte dal Carroccio nel decreto sicurezza, salvo poi non essere approvate. Ora lo fa il partito della premier, anche se con proposte di legge, e dunque atti di iniziativa parlamentare e non decreti immediatamente eseguibili.
La prima di queste norme è il divieto di indossare il velo integrale, nella forma del burqa o del niqab, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, a cominciare dalle scuole. Ad oggi l’occultamento del viso è vietato dal codice penale, ma è consentito per motivi religiosi o culturali. La norma di Fratelli d’Italia cancella queste giustificazioni. Il divieto vale per tutti, indipendentemente dalle ragioni per cui si occulta il viso. “In Egitto c’è una legge che obbliga a mostrare il volto nelle scuole e nelle università. Se c’è in Egitto, che è uno stato islamico, non vediamo perché non debba esserci anche in Italia. Se vuoi indossare il velo integrale a casa, o nel tuo condominio, sei liberissimo di farlo. Quando ti presenti in pubblico, devi renderti riconoscibile”, spiega all’Huffpost Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI. Tra le norme, c’è anche quella che configura l’utilizzo del velo islamico in pubblico da parte dei minori come un maltrattamento, di cui devono rispondere i genitori.
Il pacchetto dei Fratelli prevede inoltre “l’introduzione di una figura di reato, quella del matrimonio forzato a causa di convinzioni religiose”, spiega ancora Kelany. Viene così modificata la norma introdotta col “codice rosso”, nel 2019, che prevede pene fino a 7 anni. Ad oggi è punito chi induce o forza al matrimonio utilizzando la violenza o la minaccia, o se lo fa approfittando dello stato di soggezione della vittima (ad esempio perché vulnerabile per motivi fisici o psichici, o comunque in uno stato di necessità). Con la norma voluta dal partito di Meloni, rientreranno nella stretta anche i matrimoni combinati sulla base di credenze culturali e religiose.
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