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Mandati elettivi: chi ha deciso senza autorizzazione congressuale?

Inviata richiesta formale al Cnf per la pubblicità totale dell'Agorà del 17 settembre che discuterà di riforma forense.

Mandati elettivi: chi ha deciso senza autorizzazione congressuale?

Una cronologia oggettiva degli accadimenti, basata sui dati pubblici ad oggi reperibili. Articolo completo scaricabile dal link al primo commento.

Di cosa si tratta? Da 2 mandati quadriennali secondo l’attuale legge professionale si passerebbe -nelle intenzioni dei redattori della bozza di nuovo Ordinamento- a 3 triennali (9 anni) oltre ad un possibile quarto (12 anni). E attenzione: l’Art. 92 della bozza azzera tutto il passato: il conteggio dei mandati riparte dalla entrata in vigore della nuova legge.

Il Congresso di Lecce 2022 non ha mai deliberato questa modifica. Nonostante ciò, il Gruppo di Lavoro 1 l’ha inserita fin dall’inizio senza mandato specifico, senza votazione puntuale, senza vera consultazione. Nell’articolo l’elenco completo dei componenti del ‘Tavolo’, che qui riassumo: Presidente CNF, Segretario OCF, rappresentanti di 5 Unioni Regionali, 14 COA distrettuali, 6 associazioni forensi, più l’Ufficio Studi CNF.

Iter dei lavori senza pubblicità alcuna. Le Associazioni ricevono solo il 17 marzo 2025 un primo testo (dopo 15 mesi di lavoro dei Gruppi); il successivo 24 marzo la ghigliottina del termine osservazioni (mai discusse) e il 7 maggio incontro (di facciata?) con le associazioni. Per il CNF partecipavano solo i componenti dell’Ufficio di Presidenza. A quanto mi consta, gli altri consiglieri sono uditori in remoto.

Come si modifica un principio democratico fondamentale senza coinvolgere concretamente, diffusamente chi ne subirà le conseguenze? Il 17 settembre c’è l’Agorà (limitata a Ordini e Unioni). Il tempo stringe: se aspettiamo l’arrivo concreto in Parlamento o sul tavolo del Governo sarà troppo tardi. Tocca ai Delegati del XXXVI Congresso verificare, discutere, modificare, approvare. E se necessario, respingere.

Il 17 settembre l’Agorà degli Ordini discuterà finalmente di riforma forense. Ma con partecipazione limitata a un solo rappresentante per Ordine e Unione. Inaccettabile.

Per questo ho inviato formale richiesta a CNF (e per conoscenza, alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, all’UOFL, al COA ROMA e all’OCF) per:

– Diretta streaming pubblica per tutti gli Iscritti

– Piattaforma dedicata ai Delegati con diritto di intervento

– Registrazione integrale immediatamente disponibile

Se nell’Agorà -riunione, lo ricordo, senza fondamento ordinamentale- si può discutere della riforma, a maggior ragione deve farlo il Congresso, la “Massima Assise” dell’avvocatura.

La democrazia forense non si fa a porte chiuse. La trasparenza è un dovere, non una concessione.

Avv. Andrea Pontecorvo

Delegato XXXVI Congresso – Foro di Roma

 

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