Il ciclone Trump travolge le Borse: bruciati 269 miliardi in Europa Dazi record del 39% contro la Svizzera fanno crollare i mercati.
Milano perde 22 miliardi, shock a Berna: “Non sappiamo cosa vogliano gli USA”.
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È stato un venerdì nero per i mercati finanziari internazionali, travolti dall’annuncio a sorpresa del presidente Donald Trump di nuovi dazi punitivi contro la Svizzera. Le Borse europee hanno reagito con un’ondata di vendite, bruciando complessivamente 269 miliardi di euro, con Piazza Affari in calo del 2,55% e una perdita stimata di 22 miliardi solo per Milano, che è scivolata sotto la soglia psicologica dei 40.000 punti.
Oltre Atlantico, anche Wall Street ha aperto in netto ribasso (-1,19%), segno che le tensioni commerciali stanno avendo ripercussioni globali.
A scatenare la tempesta è stata la decisione dell’amministrazione Trump di imporre un dazio del 39% sui beni provenienti dalla Svizzera, un’aliquota senza precedenti nei rapporti tra i due Paesi. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il governo svizzero è rimasto “sotto shock”, mentre il franco svizzero ha perso lo 0,4% rispetto al dollaro, chiudendo a 0,816 CHF/USD, una delle peggiori performance tra le valute del G10.
“Non è chiaro cosa gli Stati Uniti vogliano da noi”, ha commentato un parlamentare elvetico. “Possiamo solo dire che il governo è in stato di shock”.
Il provvedimento ha sorpreso anche la Svuzzera perché Berna era convinta di essere vicina a un accordo commerciale con Washington, dopo settimane di trattative e contatti positivi. “La Svizzera è stata e rimane in contatto con le autorità statunitensi competenti”, ha dichiarato il governo federale. “Continuiamo a cercare una soluzione negoziata, in conformità con il diritto svizzero e con gli obblighi derivanti dal diritto internazionale”.
Intanto, gli investitori fuggono dagli asset europei temendo un inasprimento delle guerre commerciali, che minaccia la crescita globale e alimenta l’incertezza politica. Il colpo inferto alla Svizzera – tradizionalmente considerata neutrale e solida – è stato percepito come un segnale di allarme anche per altri Paesi europei.
Con l’instabilità ai massimi, la settimana si chiude nel segno della volatilità e con un interrogativo crescente: fin dove si spingerà la nuova offensiva protezionista di Donald Trump?
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