Un modello di collaborazione tra ricerca e previdenza.
Il caso Enpab–SDA Bocconi.
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La gestione del patrimonio rappresenta per una Cassa di previdenza non solo una leva tecnica, ma un atto di responsabilità verso la comunità degli iscritti.
In un contesto economico complesso e in continuo cambiamento – segnato da difficoltà tecniche e direttive, come il raggiungimento in un anno della media quinquennale del PIL, che costituisce l’antitesi di una gestione patrimoniale previdenziale orientata al medio-lungo periodo – e da tensioni geopolitiche internazionali, emerge con forza la necessità di rafforzare gli strumenti di analisi e la qualità delle decisioni.
Basti pensare all’impennata inflattiva, all’aumento del costo delle materie prime o all’imprevedibile oscillazione dei mercati finanziari, che riflettono l’incertezza decisionale dei Paesi più influenti. In questo scenario, dotarsi di modelli previsionali adeguati significa proteggere i diritti maturati, garantire la sostenibilità del sistema e costruire fiducia nel tempo.
In questa direzione, Enpab ha avviato una collaborazione triennale con SDA Bocconi School of Management per la definizione di un modello evoluto di asset allocation, costruito sulle peculiarità normative e previdenziali dell’Ente. Il progetto di ricerca – guidato dal Prof. Giampaolo Gabbi, con il coinvolgimento del team di SDA Bocconi e di un gruppo tecnico Enpab coordinato dal responsabile dell’Ufficio Finanza – mira infatti a sviluppare un framework avanzato che tenga conto della specificità regolamentare, del contesto macroeconomico e degli obiettivi istituzionali dell’Ente.
Il percorso si articolerà in diverse fasi: dalla raccolta dei dati alla definizione di scenari previsionali, fino alla costruzione di algoritmi di ottimizzazione del portafoglio. Un impianto scientifico che si sviluppa in costante dialogo con il team interno, con l’obiettivo di rafforzare non solo gli strumenti, ma anche le competenze e la governance complessiva del processo finanziario.
Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che la finanza previdenziale non può essere disgiunta dalla sua funzione sociale. Governare un patrimonio significa infatti agire nel presente con consapevolezza, ponendo sempre al centro la tutela dell’iscritto e l’equilibrio intergenerazionale.
Esperienze come questa non vogliono essere modelli unici, ma esempi concreti di come sapere scientifico, autonomia gestionale e funzione pubblica possano convergere in un approccio integrato e trasparente.
In un tempo in cui la qualità dell’investimento incide direttamente sulla qualità della previdenza, dotarsi di metodi strutturati e di strumenti fondati sull’evidenza non è solo una buona pratica: è una scelta di responsabilità. Una responsabilità che si misura anche nella capacità di costruire continuità e visione per le generazioni presenti e future.
di Tiziana Stallone – Presidente Enpab
Tratto da Adepp
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