Lo sfogo di Mentana sui casi di scena muta alla Maturità
La protesta degli studenti nei confronti del sistema scolastico e di votazione fa discutere tutti, non solo i politici.
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Anche Enrico Mentana ha avanzato le sue critiche, in questo caso non rivolte ai giovani, bensì a Valditara e ai “perbenisti” e “paternalisti”.
“Mamma mia quanto perbenismo, quanto paternalismo e quanta ipocrisia sulla vicenda degli studenti della maturità che fanno a bella posta scena muta all’orale dopo aver avuto la certezza matematica della promozione”. Inizia così lo sfogo del giornalista pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Ha denunciato i “vuoti di memoria” e i “ditini alzati” di coloro che hanno criticato duramente questi studenti. “Quanti ‘Ai miei tempi sarebbe stato impensabile’ scritti da gente che ai suoi tempi aveva scioperato e occupato le scuole, contestato il sistema dell’istruzione (e non solo quello), convissuto con la violenza politica giovanile, visto amici e compagni di scuola avviarsi alla lotta armata”, ha aggiunto.
Mentana ha proseguito ammettendo che in quegli anni se ne facevano di tutti i colori “con gioia e strafottenza rispetto a professori e genitori”. Atti di cui molti oggi ancora se ne vantano quando fanno le rimpatriate tra ex compagni di classe. “Ma ce ne vantiamo perché erano i nostri irripetibili 18 anni, che vivemmo come volevamo”, ha sottolineato il direttore del TG La7, che ha aggiunto una critica indirizzata al ministro dell’Istruzione Valditara: “Però ora vogliamo spiegare ai maturandi di oggi come si sta al mondo, col supporto del ministro “.
La critica di Mentana verso Valditara
Al centro dello sfogo di Mentana c’è lo stesso sistema dei voti criticato dagli studenti. “Chi fa scena muta all’orale (con proclami o senza) può farlo perché ha già la promozione in tasca – ha spiegato -. Che colpa ne ha se si è creato un sistema di voto che somma i crediti pregressi nel quinquennio, i risultati degli esami scritti e infine l’orale?”.
Ecco l’accusa del giornalista a Valditara e ai “tanti soloni scesi in campo”, che sarebbero responsabili di “aver creato un caso nazionale su cinque o sei episodi (uno ogni centomila maturandi…)”. Mentana si chiede infine se abbiano compreso che questo “serve soltanto a dare l’idea a tanti altri che non hanno bisogno di un voto più alto, e che puniranno a loro volta tanto saccente bacchettonismo”.
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