Valeva la pena eccedere in mossette, moine, ed inchini a Washington?
Non resta all’Europa di scegliere la strategia che colpisce più duramente l'americano medio, specie quello appartenente alla categoria sociale che sostiene questo forsennato.
Non credo proprio che trattare con uno svalvolato di questa fatta serva a qualcosa. Anzi. Dietro alle accuse di Trump il Canada ha aumentato i fondi per i controlli alle frontiere e sullo spaccio del fentanyl; abbiamo annullato la legge in vigore sulla tassazione delle big-tech. Risultato? Dazi al 30%.
Dire che Trump è imprevedibile non basta. Se davvero si parlava del 10%, significa che quel livello era stato considerato realistico — anche da parte americana. Il presidente americano Trump non divide l’Europa: ne sfrutta le fratture già esistenti. E se non le saneremo, continueremo a negoziare con la pistola alla tempia. E ora, la vera risposta arriverà oggi dai mercati. Se reggono, forse lo sbaglio è stato europeo. Se crollano, il danno è chiaramente attribuibile a Trump.
Io credo comunque che tutti i tradizionali partner commerciali degli USA debbano far fronte comune contro il sempre-imbronciato Trump e causare sangue, sudore e lacrime ai suoi sudditi.
Non ci vuole cautela, ci vuole fermezza: dazi al 50% sulle merci americane, poi vedi come il golpista fa marcia indietro.
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