Da Luigi Pepe
Da Luigi Pepe Giornalista
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Egregio Direttore,
Devo dire, con non poca soddisfazione, che ascoltando e leggendo molte opinioni di autorevoli commentatori in merito alla scomparsa del Papa, emerge abbastanza spesso un giudizio di non grande apprezzamento per i 12 anni del pontificato di Francesco. Nel mio piccolo, fu già a partire dal 2014 che cominciai ad esprimere perplessità sul modo di gestire il ruolo di Vicario di Cristo da parte di Jorge Maria Bergoglio. Il quale, al netto di una certa empatia con la gente – paradossalmente spesso più con i laici che con i cattolici – ha lasciato la Chiesa in uno stato di grande confusione. Quasi in mezzo ad un guado, a causa di sue certe “innovazioni” che non ha però saputo rendere strutturali con il coinvolgimento – che non c’è stato – della Curia romana e degli episcopati locali. Ed anche il suo voler essere sepolto in Santa Maria Maggiore, “a spese di un benefattore”, è il segno di una sua solitudine in vita a volte cercata quasi a trasformarla in distacco dai suoi confratelli, visti più o meno tutti con sospetto.
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