Ci sono ancora dubbi sul progetto fallimentare di un'Europa di 27 Stati?
Ieri all’Onu si è consumata l’ennesima spaccatura tra Stati Uniti ed Europa.
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L’Unione Europea era un progetto lungimirante, che però ha trovato purtroppo popoli disadattati alla democrazia.
Sono i guasti sovietici. La democrazia deve essere assimilata interiormente e richiede assunzione di responsabilità da parte del cittadino. Ma l’homo sovieticus è ancora con noi.
L’espansionismo russo ha sempre esercitato la sua proiezione imperiale sull’Europa, indipendentemente dal regime al potere. Oggi, con grande abilità, Putin utilizza la stessa democrazia per espandere la sua influenza in gran parte del continente. E ha avuto gioco facile: prima con l’Europa, oggi con gli Stati Uniti, ha trovato interlocutori disposti a spianargli la strada.
Oggi c’è Trump, ieri c’era la Germania – cioè la UE – che, con un approccio puramente mercantilista, ha aperto in tutta fretta ai mercati dei cosiddetti paesi dell’Est – che poi così “Est” non sono – generando una pesante dipendenza energetica dalla Russia.
Che senso ha criticare oggi Trump per il suo mercantilismo, quando è stato la bussola dell’Europa per decenni? Sì, Reagan guarderebbe tutto questo con sdegno e sgomento.
E ieri l’ennesima spaccatura tra Stati Uniti ed Europa le nazioni europee insistono su una posizione ferma contro l’aggressione russa. La divergenza tra Stati Uniti e Paesi europei evidenzia strategie differenti: mentre l’amministrazione Trump sembra perseguire un approccio negoziale che concede molto a Mosca, Questo riflette le crescenti tensioni nella comunità internazionale sulla strada da seguire per raggiungere la pace in Ucraina. Le risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, pur non essendo vincolanti dal punto di vista legale, hanno un forte peso morale e politico.
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