Prescrizione: le mosse degli avvocati per abolire lo stop
Gli step delle Camere penali: dall’appoggio alla proposta di legge Costa per l’abrogazione fulminea, al ricorso giurisdizionale fino al referendum abrogativo
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Il 2020 inizia nel segno delle nuove norme sulla prescrizione ma anche della battaglia delle Camere penali “per arrivare all’abrogazione della legge Bonafede”. Mentre il ministro su Facebook si dichiara “orgoglioso” della riforma sulla prescrizione appena varata, il presidente dell’Unione delle Camere penali, Gian Domenico Caiazza, in un’intervista concessa all’agenzia stampa Adnkronos sottolinea: “In primo luogo puntiamo sulla proposta di legge di Enrico Costa (responsabile giustizia di Forza Italia), sulla quale anche Italia viva ha annunciato che convergerà: vogliamo far crescere il consenso parlamentare attorno a questa proposta”. Costa, chiamato in causa, dichiara: ”Il nuovo anno si apre con uno sfregio al codice penale, che abbiamo in ogni modo cercato di scongiurare. La nostra battaglia non si ferma: l’obiettivo è l’abrogazione fulminea dello stop alla prescrizione. Diversamente non resterà che il referendum abrogativo.” Nel contempo, però, Caiazza annuncia la possibilità di un ricorso per via giurisdizionale di accesso agli atti se dal ministero della Giustizia non arrivassero i dati richiesti su quali siano i reati che ogni anno si prescrivono nel Paese: “Abbiamo ribadito la richiesta al ministro Bonafede affinché li fornisca, e prima del 7 gennaio. Perché è inconcepibile che si tenga un vertice di maggioranza sul tema in mancanza di dati ufficiali”. Il presidente Caiazza ne è convinto: “Se Bonafede li fornisse, verrebbero smentite le accuse di chi sostiene che la prescrizione sia un privilegio a favore di pochi, e verrebbe alla luce il fatto che la prescrizione incide prevalentemente su reati di minor allarme sociale e ciò grava su una macchina giudiziaria già collassata”.
Dunque, riepiloga Caiazza, “sono due gli obiettivi: sostegno alla proposta Costa e richiesta di incontro con le forze politiche interessate alla costituzione del comitato promotore del referendum abrogativo. Vogliamo capire i reali margini di azione e di impegno”. Quanto alla proposta del Pd, il presidente delle Camere penali “in sé è sostanzialmente un ritorno alla normativa Orlando, quindi un’abrogazione della legge Bonafede. Ma vorremmo capire come il Pd intende gestire politicamente questo passaggio. In sintesi: se Conte e Bonafede non sono d’accordo, il Pd cosa farà? Sarebbe disposto ad accettare i voti del centrodestra? Diciamo che aspettiamo di capire…”, conclude Caiazza.
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