Ente pluricategoriale, no al 'saldo e stralcio'
Epap ritiene 'non equa' la misura prevista da legge di bilancio
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L’Epap (la Cassa di previdenza pluricategoriale cui sono associati dottori agronomi e forestali, fisici, chimici, geologi ed attuari) fa sapere ai propri iscritti che “non ha ritenuto equa” l’adesione al cosiddetto “saldo e stralcio” previsto dalla legge di bilancio per l’anno in corso, misura che prevede “l’annullamento automatico degli interessi di mora e delle sanzioni, alla data del 31 marzo 2023, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, per i singoli ruoli, di importo residuo fino a 1.000 euro, affidati all’Agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”.
In questo caso, si legge sul sito dell’Ente presieduto da Stefano Poeta, “il vantaggio è stato valutato eccessivamente generalizzato, non considerando in alcun modo le ipotesi di un comportamento omissivo nel versamento del capitale contributivo previdenziale successivo allo “stralcio”.
La decisione dell’Ente è motivata innanzitutto dalla necessità di rispettare il principio di equità e parità di trattamento tra i professionisti iscritti, sia nei confronti di coloro che hanno regolarmente adempiuto nel tempo agli obblighi contributivi, sia nei confronti di chi ha regolarizzato la propria posizione contributiva versando anche le maggiorazioni (sanzioni e interessi) previste dal Regolamento pro-tempore vigente”, si precisa ancora. A tal proposito, l’Epap sottolinea che “le maggiorazioni sono demandate agli Agenti della Riscossione solo in caso di mancata regolarizzazione spontanea (che prevede sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinarie), o adesione alla proposta di regolarizzazione inviata dalla Cassa” pensionistica stessa. E, dunque, si indica, infine, “per le medesime considerazioni l’Ente non ha aderito alla cosiddetta “definizione agevolata”, disciplinata sempre dalla legge di bilancio per il 2023, la cosiddetta “rottamazione quater”.
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