Rave party e medici no vax, ecco cosa prevede la legge
Ok anche alle norme che riformano l'ergastolo ostativo
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 Il dl sui rave party è legge. Anche la Camera – con 83 voti favorevoli, 116 contrari e 1 astenuto – ha dato oggi il via libera al decreto che, oltre a intervenire sui raduni musicali autogestiti, contiene anche norme che riformano l’ergastolo ostativo e gli obblighi vaccinali reintegrando i sanitari non vaccinati contro il Covid. Il testo approvato a Montecitorio non ha subito modifiche rispetto a quello uscito a metà dicembre dal Senato.
Rave party: reclusione, multe e confische – Il decreto prevede che “chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati” per “realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, è punito con la reclusione da 3 a 6 anni e la multa da euro 1.000 a euro 10.000, quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi”.
È stabilita inoltre la confisca delle “cose che servirono o furono destinate a commettere il reato” e di “quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto”. La confisca è un ‘punto chiave’ tra le misure del ministero dell’Interno per contrastare il fenomeno dei rave illegali.
Ergastolo ostativo – Il dl approvato al Senato interessa anche la disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo: viene ridefinita la disciplina relativa alla concessione dei benefici su detenuti e internati, con riferimento ai delitti commessi “per terrorismo” e per i “reati di mafia”. Ai benefici penitenziari sono ammessi anche i condannati per reati contro la Pubblica amministrazione, dalla concussione alla corruzione al peculato, anche se non hanno collaborato con la giustizia.
Covid: reintegro medici no vax e stop alle multe – L’articolo 7 del decreto apporta modifiche alle disposizioni vigenti in materia di obbligo vaccinale, “in considerazione del mutato quadro epidemiologico”, della “diminuzione dell’incidenza dei casi di contagio da Covid-19” e di una “stabilizzazione della trasmissibilità sebbene al di sopra della soglia epidemica”. Nel merito, la norma anticipa dal 31 dicembre all’1 novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per “il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie nonché per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e socio-sanitarie”.
Inoltre, con specifico riguardo alla categoria degli esercenti le professioni sanitarie, “la vigente misura della sospensione dall’esercizio della professione, non si ritiene più giustificata né proporzionata al mutato quadro epidemiologico. Peraltro, il reintegro del menzionato personale contrasta la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio. Sulla base delle argomentazioni rese, il reintegro del personale sanitario nell’esercizio delle relative funzioni diventa una misura necessaria e urgente per garantire l’effettività del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione”.
Oltre al reintegro di medici e infermieri non vax, si prevede la sospensione delle multe per l’inadempimento all’obbligo vaccinale per gli over 50.
Fondi piano pandemia influenzale – Il provvedimento prevede anche fondi per l’attuazione del Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023: “I pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della salute sono complessivamente incrementati di 35,8 milioni di euro per l’anno 2023, di cui 3,9 milioni di euro da trasferire all’Istituto superiore di sanità per le medesime finalità per l’anno 2023”.
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