TUTELE ANCHE PER I NON ORDINISTICI
Chiara Gribaudo: Correggere i nodi nel Pdl di FdI sull’equo compenso
In evidenza
La vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, Chiara Gribaudo del Pd, ha annunciato l’imminente presentazione di una proposta di legge sull’equo compenso dei professionisti, sostenendo, dal palco del convegno dell’Int, a Roma, che occorre prestare “attenzione”, visto che “è in atto un tentativo di accelerazione” sul testo al vaglio della Commissione Giustizia di Montecitorio, che ricalca quello del centrodestra che ha sfiorato l’approvazione prima della caduta del governo di Mario Draghi, a fine luglio.
La parlamentare del centrosinistra denuncia quella che definisce “una sgrammaticatura istituzionale”, ossia “la decisione della premier Giorgia Meloni di depositare, ad ottobre, poco prima di ricevere l’incarico per la formazione dell’Esecutivo, una proposta di legge sull’equo compenso a sua prima firma, alla Camera”, nella quale “restano i medesimi ‘nodi’ del testo che aveva presentato nella passata Legislatura”.
Le tutele, dice, vanno date “senza distinzione fra professionisti ordinistici e non ordinistici”, è “la qualità del lavoro e la competenza che vanno salvaguardate”, invece, “con la proposta di legge di FdI, che dà uno strapotere sanzionatorio agli Ordini e non include i lavoratori autonomi non ordinistici, c’è il rischio di tornare ad una visione conservativa delle professioni che non ci aiuterà, viste le evoluzioni del mercato del lavoro”, chiude Gribaudo.
Altre Notizie della sezione
MEDICI DI FAMIGLIA IN RIVOLTA
04 Novembre 2025Domani lo sciopero: Saranno garantite solo le urgenze domiciliari.
REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA, CAIAZZA PRESIDENTE DEL COMITATO PER IL “SÌ.
03 Novembre 2025Gian Domenico Caiazza, ex presidente dell’Unione Camere Penali, già legale di Enzo Tortora, guiderà il fronte del “sì” al referendum sulla riforma della giustizia: ecco chi è e il suo profilo.
FINALMENTE UNA MAGISTRATURA PIÙ EQUILIBRATA
31 Ottobre 2025La nota dei penalisti italiani: «Fin dall’entrata in vigore del codice accusatorio nel 1989, l’Ucpi ha sostenuto con determinazione la necessità di questo intervento per garantire una giustizia realmente imparziale»
