Ennesima picconata alle competenze avvocati in favore dei notai.
Aiga: il prossimo Parlamento corregga la stortura.

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati denuncia una delle tante novità contenute nella ‘riforma Cartabia’ licenziata, fuori tempo massimo, dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 settembre. Non stupisce ma preoccupa l’ennesima ‘picconata’ al ruolo, alle funzioni ed alle competenze dell’avvocatura in favore, ancora una volta, dei notai. Secondo una previsione contenuta nel decreto legislativo licenziato dal Governo uscente in materia di giustizia civile, da giugno 2023, ai notai verrà attribuita la competenza in materia di autorizzazioni relative agli affari di volontaria giurisdizione.
“È l’ennesima mortificazione per l’Avvocatura – afferma il Presidente dell’Aiga, avv. Francesco Paolo Perchinunno, – in un disegno più ampio di vero e proprio attacco alla funzione defensionale, insieme alla apertura dei ruoli della giurisdizione tributaria a coloro i quali non hanno formazione giuridica e, men che meno, processuale ed alla ‘spoliazione’ della potestà notificatoria di atti di parte nella ‘nuova’ procedura di pignoramento presso terzi. Queste continue ‘picconate’ alle nostre funzioni -prosegue Perchinunno – fanno apparire veramente lunare il continuo dibattito sul ruolo dell’Avvocatura e sulla sua introduzione in Costituzione, salvo voler immaginare, nella Carta fondamentale, una monade che nella realtà, giuridica e sociale, del Paese (quasi) non esiste. L’Aiga proporrà, immediatamente, le necessarie modifiche, auspicando che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo provvedano a correggere anche quest’ultima, illogica, stortura”, conclude.
Altre Notizie della sezione

I penalisti accusano i magistrati di collateralismo con Pd e Cgil.
11 Settembre 2025Parodi replica: «La riforma indebolisce l’indipendenza»

Riforma dell’esame di Stato per avvocati
11 Settembre 2025Come cambiano le regole e cosa aspettarsi nel 2025.

Riforma forense, tutte le novità in arrivo
11 Settembre 2025Il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl per la riforma dell’ordinamento forense, affidando al Governo la revisione organica della professione.