Notifica avvisi agenzia delle entrate
Per contribuenti e professionisti gli uffici restano inaccessibili
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In questo periodo nel quale si assiste ad una accelerazione dell’attività di notifica degli avvisi da parte dell’Amministrazione finanziaria, con un agire organizzato in modo poco razionale e sovente utile solo a congestionare il sistema, i contribuenti e i professionisti che li assistono non sono in alcun modo agevolati nell’avere accesso agli uffici dell’Agenzia delle Entrate, il cui funzionamento si dimostra ancora una volta del tutto inadeguato rispetto alle esigenze dell’utenza.
La miriade di avvisi di pagamento ai sensi dell’art. 36 bis D.P.R. 600/73, emessi all’esito di controlli automatizzati, cartelle esattoriali anni 2017-2018-2019, lettere di compliance, ecc… che, in questi giorni resi caldi non soltanto dal meteo, stanno giungendo ai cittadini e alle imprese, avrebbe dovuto assicurare una adeguata disponibilità a ricevere il flusso di pubblico presso gli uffici delle Agenzie delle Entrate, mentre invece la situazione rasenta il collasso.
Senza contare che tra gli avvisi che vengono notificati in questi giorni ci sono anche, stando alle numerose segnalazioni pervenute ad Anc, quelli riguardanti la richiesta del saldo Irap 2019, nonostante il Decreto n. 34 del 19.05.2020 (Decreto Rilancio) abbia disposto la cancellazione di tale tributo.
Sarebbe auspicabile, in ogni caso, che per gli avvisi notificati dall’Amministrazione finanziaria a prevalere fosse il criterio di urgenza, volto a favorire una gestione razionale della documentazione anche in funzione dell’eventuale rischio di prescrizione, evitando così l’emissione generalizzata e indiscriminata degli avvisi.
È in atto una tempesta tutt’altro che perfetta per i cittadini contribuenti: se da una parte l’amministrazione finanziaria provvede a notificare atti a giudizio dei quali emergerebbero tributi non pagati, dall’altra preclude al contribuente e al professionista che lo assiste la possibilità di recarsi presso gli uffici per documentare opportunamente i pagamenti e le circostanze meritevoli di produrre l’annullamento degli stessi atti entro i termini.
Non si può pensare di affidarsi unicamente ai canali informatici che, evidentemente, non possono essere la soluzione di tutto: il canale Civis non consente di allegare documentazione, normalmente non va oltre l’abbinamento di pagamenti eseguiti e nell’assoluta maggioranza dei casi rimanda agli inaccessibili uffici l’esame delle pratiche, il canale Pec si rivela addirittura inutilizzabile, incapace di dare risposte poiché non opportunamente presidiato.
Per assicurare un servizio adeguato ed efficiente ai contribuenti, è opportuno che siano attivati canali di accesso alle sedi degli uffici finanziari dedicati esclusivamente ai commercialisti, una soluzione questa che sarebbe sicuramente di lungimiranza e di buon senso, anche correlata al tempo necessario alla risoluzione delle diverse problematiche contenute in ciascun atto.
Anc Comunicazione
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