Dobbiamo essere presenti a tavoli fisco e Pnrr
Ungdcec: Ordine imploso, restano solo le associazioni
Per l’Ungdcec (Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili) occorre “ripartire dall’unico pilastro che ormai è rimasto a questa categoria: le associazioni”, visto che “il sistema ordinistico è imploso”.
Lo si legge in una nota della giunta del sindacato, presieduto da Matteo De Lise.
Per il sindacato “è il momento di imporre la nostra partecipazione” ai tavoli su fisco e Pnrr, perché, commenta De Lise, “è indiscutibile come ad ora non esistano altro che le associazioni, di fatto quelle più responsabili e mature, quelle che meritano di gestire il futuro per noi giovani commercialisti. Ci troviamo nell’anno nuovo – scrive l’Ungdcec -, ma una parte della nostra categoria non se n’è accorta, è ancora troppo presa dalla competizione elettorale e dalle pessime abitudini che questa ha lasciato (il Consiglio nazionale dei commercialisti è stato commissariato lo scorso autunno dal ministero della Giustizia, e le votazioni per i vertici degli Ordini locali si terranno il 20 e 21 gennaio, quelle per il nuovo Consiglio nazionale il 29 marzo, ndr). Noi no. Noi giovani non possiamo permetterci il lusso di non essere consapevoli di cosa sta accadendo alla nostra categoria. Ci troveremo ad affrontare la sfida del Pnrr – va avanti la nota -, le modifiche alla gestione della “crisi” dentro e fuori dai tribunali, il tavolo di riforma del processo tributario, le riforma del fisco e l’incessante corsa dell’Agenzia delle Entrate verso la disintermediazione”, prosegue l’Ungdcec, evidenziando come “nel 2021 hanno chiuso 38.000 studi, a causa del vuoto normativo a sostegno dei professionisti che vogliono crescere ed evolversi. Penso alle aggregazioni professionali, regolamentate male sia a livello ordinistico che fiscale; a una reale mancanza di convenienza economica rispetto a tutti gli sforzi profusi nell’essere diligenti, tempestivi e preparati nell’ adempiere alle proprie funzioni da commercialisti”.
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