Troppe bocciature, genitori in rivolta.
E a scuola arrivano i carabinieri

Sette alunni non ammessi all’esame di terza media. E i genitori, davanti agli impietosi quadri, danno in escandescenze costringendo la preside a chiamare i carabinieri. È accaduto giovedì in un piccolo comune del Sud Salento, Supersano, poco più di 4.000 anime il cui nome, la storia racconta, deriverebbe proprio dal latino “super sanum” (più che sano) e indicherebbe la salubrità del clima e dell’aria dei terreni un tempo incontaminati sui quali si estendeva il vastissimo Bosco Belvedere. Non è bastata la purezza dell’aria della zona, però, a evitare che pochi giorni fa alcune famiglie di ragazzi di 12, 13 anni – giunti alla fine del percorso delle Medie – inveissero contro la dirigente scolastica della scuola di via Minniti, “rea” di non aver ammesso i loro figli all’esame di terza media. Tale e tanta è montata la rabbia, che la donna ha ritenuto opportuno chiamare i carabinieri. Sul posto, quindi, è arrivata una pattuglia dalla vicina stazione di Ruffano. La rissa, alla fine, non c’è stata, ma la presenza dei militari ha contribuito a riportare la calma nel plesso scolastico, trasformatosi per qualche ora in un’arena. «Sa – ha riflettuto poi proprio uno dei carabinieri più anziani – anche io sono padre e mi domando se questi genitori non abbiano avuto avvisaglie dello scarso rendimento della loro prole, per ritenere di potersi lasciare andare a questo tipo di reazioni. Si può protestare, commentare e confrontarsi, ma sempre nel segno della civiltà e del rispetto».
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