Rerum romanarum, secondo la Corte dei Conti
“Ipsa, Caput Mundi, bellorum maxima merces, Roma capi facilis” (Marco Lucano, 61 d.C.)
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La Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per il Lazio, nell’adunanza del 10.05.2021, ha adottato la delibera sulla gestione delle partecipazioni societarie di Roma capitale.
La delibera rileva quanto segue:
«- diffuse criticità nell’organizzazione e nel conseguente esercizio dei poteri di “controllo analogo” del socio pubblico nei confronti delle società in house ed enti equiparati;
– gravi e reiterati ritardi nella predisposizione e approvazione dei bilanci di alcuni degli Enti a controllo comunale diretto, per come evidenziato in motivazione;
– la mancata approvazione del bilancio di esercizio, per oltre tre anni consecutivi, delle società a controllo pubblico indiretto “Fiera Roma S.r.l.” ed “Ecomed S.r.l”, con conseguente integrazione della fattispecie di cui all’art. 20, comma 9, del TUSP;
– l’incompletezza delle ricognizioni delle partecipazioni possedute, e del conseguente piano di razionalizzazione adottato, approvate dall’Assemblea Capitolina con deliberazioni n. 146/2018, n. 1/2020 e n. 214/2020;
– l’integrazione dei parametri di razionalizzazione previsti dall’art. 20, comma 2, lettere c) ed e) in riferimento a “Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione”;
– l’integrazione di ulteriori obblighi di razionalizzazione ai sensi dell’art. 20, comma 2, lett. c) del TUSP per Enti direttamente partecipati da Roma Capitale che svolgono attività “analoghe o similari” nella gestione del patrimonio immobiliare comunale, secondo quanto indicato in motivazione;
– lo sforamento del limite di spesa previsto dall’art. 11, commi 6 e 7 del TUSP, per l’organo amministrativo delle Società “Zetema S.r.l.” e “Roma Servizi per la Mobilità S.r.l., per gli importi e con le conseguenze indicate in motivazione.
Accerta inoltre:
Quanto a Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione:
– diffuse e reiterate criticità nella gestione del rapporto finanziario e contabile con il socio pubblico, con conseguente inattendibilità dei bilanci di esercizio 2016 – 2018, secondo quanto indicato in motivazione;
– ritardi nell’approvazione dei bilanci di esercizio 2015 – 2018 e mancata approvazione bilanci 2019 e 2020;
Quanto ad ATAC S.p.a.
– diffuse criticità nel conferimento di incarichi professionali di consulenza e assistenza e nell’esecuzione degli stessi, secondo quanto evidenziato in motivazione;
– diffuse criticità nell’esercizio dei poteri di “controllo analogo” e nei controlli interni;
– la vetustà e il superamento del “ciclo vita” di gran parte delle reti metropolitane, tramviarie, filoviarie e ferroviarie “ex concesse”, oltre che del parco mezzi a disposizione di ATAC S.p.a., con conseguenti maggiori oneri di manutenzione ed esigenze di rinnovo delle reti e del parco mezzi, secondo quanto evidenziato in motivazione;
– diffuse criticità nel recupero degli equilibri di bilancio di ATAC S.p.a., per le ragioni evidenziate in parte motiva».
Forse è bene che i prossimi candidati al Comune di Roma si leggano la relazione prima di accettare la candidatura.
Da Diritto e Giustizia
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