In Italia vi è un gigantesco problema di democrazia
In Italia tutto è possibile perché nessuno (tranne pochissimi) legge alcunché, si informa, si documenta

Per quasi un anno siamo stati governati da DPCM, e cioè da atti amministrativi, e ora, in 24 ore, chi ci governa pretende di approvare in Cdm il Recovery Plan, detto Piano Marshall, che ci vincolerà per molti anni senza nemmeno aver letto il testo integrale se non 13 paginette di un summary alquanto nebuloso.
In Italia tutto è possibile perché nessuno (tranne pochissimi) legge alcunché, si informa, si documenta.
Siamo un gregge destinato al macello.
Del resto non io ma l’Istat ha certificato che l’Italia è tra i Paesi più ignoranti d’Europa con livelli di scolarizzazione tra i più bassi dell’Unione Europea.
Ma anche qui nessuno legge il Report Istat.
Dal dossier emerge che nel 2019 nella UE il 78,4% degli adulti tra i 25 anni e i 64 anni possedeva almeno un diploma secondario superiore. In Italia l’incidenza è del 62,1% e cioè di oltre 16 punti inferiore.
In Italia i laureati superano il 30% dei giovani tra i 30 e 34 anni in Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e nella Provincia di Trento.
All’opposto, in Sicilia, Puglia e Calabria si osservano i valori più bassi per i laureati.
In Italia, e nella maggioranza dei Paesi UE, le ragazze sono più scolarizzate dei ragazzi.
L’analfabetismo finanziario in Italia colpisce i ¾ della popolazione vale a dire che il 74% è un analfabeta finanziario, cioè 3 cittadini su 4. Una situazione che non fa crescere l’economia mettendo queste persone a rischio di truffe e raggiri sia da parte di truffatori professionisti, che di politici in malafede che fanno promesse economiche impossibili da rispettare.
Eppure gli italiani si confermano un popolo di grandi risparmiatori ma in grande maggioranza (18,5 milioni di famiglie su un totale di 25,5 milioni) non utilizzano strumenti finanziari a causa della scarsa conoscenza del tema e di un clima di generale sfiducia che pesa sulle possibilità di ripresa economica.
Lo ha rivelato la nuova edizione del Global Actrativeness Index stilato da Aviva Assicurazioni e The European House – Ambrosetti in base al quale l’Italia si conferma all’ultimo posto tra i Paesi del G20 per educazione finanziaria, con un punteggio medio di 3,5 su 9.
La prova del 9 è data da questo fatto: per la Befana il CNF ha pubblicato La proposta del CNF per il «Piano nazionale di ripresa e resilienza»: di 250 mila avvocati, sicuramente interessati al tema, quanti lo hanno letto?
Il quadro è disastroso.
Bisognerebbe entrare tutti nel www.thinktank.vision.it, un gruppo di giovani visionari guidati dall’economista Francesco Grillo, per provare ad uscire fuori da questo stato di decozione.
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