Giancarlo Coraggio eletto all’unanimità nuovo presidente della Corte Costituzionale
Amato vice presidente
In evidenza

Giancarlo Coraggio è il nuovo presidente della Corte costituzionale. I giudici costituzionali lo hanno eletto all’unanimità. Napoletano, 80 anni, sposato e con tre figli, Coraggio è stato in passato presidente del Consiglio di Stato e sono stati proprio i magistrati del massimo organo della giustizia amministrativa ad eleggerlo nel novembre del 2012 giudice costituzionale.
Nel settembre scorso era stato nominato vice presidente della Consulta da Mario Rosario Morelli, di cui oggi prende il posto al vertice della Corte costituzionale.
Sarà una presidenza lunga quella di Giancarlo Coraggio alla Corte costituzionale, soprattutto se paragonata a quella dei suoi predecessori. Mario Rosario Morelli a cui subentra oggi, è stato presidente per 3 mesi, mentre Marta Cartabia, la prima donna al vertice della Consulta, ha ricopertola carica per 9 mesi. Il neopresidente rimarrà in carica fino al 28 gennaio 2022, quando scadrà il mandato di nove annidi giudice costituzionale.
Il nuovo presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio ha scelto come vice presidente Giuliano Amato. Per Amato si tratta di una conferma, visto che già nel settembre scorso il predecessore di Coraggio, Mario Rosario Morelli, gli aveva affidato questo ruolo.
Altre Notizie della sezione

Taglio Irpef 2026, risparmio fino a 1.400 euro ma solo per pochi
08 Settembre 2025La riforma fiscale del governo Meloni punta a ridurre l’aliquota Irpef intermedia, ma i benefici concreti riguardano solo il 27% dei contribuenti.

Tavolo sul lavoro autonomo. Dal welfare alla sanità integrativa.
08 Settembre 2025Al tavolo del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, hanno partecipato Tiziana Stallone, Vice presidente AdEPP, e Francesco Verbaro, Senior advisor dell’Adepp.

Il guaio secondo D’Alema. Non io che c’ero, ma tutti quelli che non c’erano
08 Settembre 2025Fresco di ritorno da Pechino, l'ex premier Massimo D'Alema respinge le critiche sulla sua partecipazione alla parata militare cinese e, in un'intervista a La Stampa, ribalta la prospettiva: "L'errore è stato degli europei che non c'erano".