Emersione rapporti di lavoro irregolare: i possibili risvolti penali
Nel nuovo approfondimento della Fondazione Studi CdL i reati imputabili a datori e lavoratori nell’ambito della procedura
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Il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, contiene all’art. 103 la norma “Emersione dei rapporti di lavoro”, secondo la quale i datori di lavoro possono presentare istanza per concludere un contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale oppure per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, tuttora in corso, con cittadini italiani o stranieri. In riferimento alla seconda ipotesi, nell’ambito della procedura, si delineano diversi rischi di reato penale sia per il datore di lavoro che per il lavoratore. A questo specifico aspetto della normativa è dedicato il nuovo approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro del 10 settembre 2020: dal reato di falsità ideologica in atto pubblico per chi presenti dichiarazioni o attestazioni mendaci a quello di falso materiale. Inoltre, l’analisi di altri risvolti che il provvedimento comporta come conseguenza: cessazione della sospensione e archiviazione di procedimenti penali, estinzione dei reati di carattere finanziario, fiscale, previdenziale o assistenziale contestati al datore di lavoro e di quello di ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale addebitato al lavoratore al momento della sottoscrizione del contratto di soggiorno congiuntamente alla comunicazione obbligatoria di assunzione e del rilascio del permesso di soggiorno.
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